Equità nelle Concessioni Balneari: Una Nuova Prospettiva dalla Mappatura Spiagge

Negli ultimi anni, il dibattito sulle concessioni balneari in Italia è diventato sempre più acceso. La scadenza delle concessioni entro il prossimo 31 dicembre ha posto l’attenzione sul futuro del settore, e il tavolo tecnico dell’8 Settembre 2023 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha cercato di affrontare questa questione. Tuttavia, c’è una nuova prospettiva da considerare: quella offerta dal nostro applicativo “Mappatura Spiagge”.

Il nostro applicativo, sebbene basato su dati non aggiornati provenienti dal Ministero, aveva già messo in luce una verità importante: la scarsità di risorse non dovrebbe essere il criterio principale per le concessioni balneari. I dati raccolti mostrano chiaramente che alcune regioni registrano un tasso di occupazione delle spiagge elevato, mentre altre ne hanno uno quasi nullo. La disponibilità di spazio per le concessioni varia notevolmente da luogo a luogo.

Ciò solleva la domanda fondamentale: come possiamo garantire un accesso più equo e uniforme alle risorse balneari in tutto il paese? La risposta potrebbe risiedere nell’adozione di un approccio più dinamico e composito alla normativa delle concessioni balneari.

Innanzitutto, è essenziale fare riferimento ai dati della mappatura. Questi dati ci forniscono una panoramica dettagliata della situazione attuale e ci permettono di identificare le disparità regionali. Dovremmo quindi utilizzare queste informazioni per plasmare la futura programmazione del demanio marittimo.

L’approccio dovrebbe essere dinamico, poiché le concessioni vengono rilasciate in modo continuo. Ciò significa che, nonostante le apparenti congestioni in alcune aree, c’è spazio disponibile altrove. L’obiettivo deve essere quello di garantire che le percentuali di occupazione siano più o meno uniformi in tutto il paese.

La nostra speranza è che questa prospettiva possa tradursi in una nuova norma in tempi brevi. Questa norma dovrebbe essere condivisa con la Commissione europea, per garantire una giusta applicazione della direttiva Bolkestein e ripristinare l’equilibrio nel comparto balneare italiano.

In conclusione, la “Mappatura Spiagge” ci ha aperto gli occhi sulla vera natura delle concessioni balneari in Italia. La scarsità di risorse non è un criterio accettabile quando c’è tanto spazio disponibile, ma è fondamentale considerare attentamente i dati e adottare un approccio composito e dinamico per promuovere l’equità nelle concessioni balneari. Soltanto così possiamo garantire un futuro più sostenibile e accessibile per il settore balneare italiano.


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